Capelli sostenibili

CAPELLI SOSTENIBILI: 5 CONSIGLI PER UNA BELLEZZA ECO-FRIENDLY

La cura dei capelli è importante ma fondamentale è considerare l’impatto ambientale che generiamo andando dal parrucchiere o semplicemente facendoci uno shampoo. Ecco perché è necessario applicare questi 5 consigli per capelli sostenibili.

1. NO ALLE CONFEZIONI IN PLASTICA

Secondo i dati dell’Eurostat, nel 2018, in Italia ogni abitante in media ha generato 211.2 kg di rifiuti in confezioni, ben oltre la media europea (174 kg). Di questi, il 18% era in plastica, affermatasi come il secondo materiale più usato dagli italiani dopo la carta e il cartone. 

Le confezioni in plastica hanno infatti raggiunto un totale di 2.9 milioni di tonnellate in rifiuti in quell’anno. Una tra le cifre più alte in europa. Di questi poco oltre il 43% viene riciclato. Il resto finisce per inquinare i nostri mari o abbandonato in natura danneggiando l’ambiente.

Secondo le stime di Unilever, il 70% dei rifiuti legati alla cosmetica proviene dal packaging. Shampoo, balsamo, maschere per capelli sono tutti prodotti che troviamo confezionati in involucri mortali per l’ecosistema. 

Fortunatamente molte aziende italiane nella beauty industry (es. Garnier, L’Oreal) hanno iniziato ad adottare l’uso di contenitori eco sostenibili.

Davines, ad esempio, dal 2018 utilizza confezioni “carbon neutral” ovvero a impatto zero. Il famoso brand made in Italy ha infatti incrementato la percentuale di imballaggi creati con prodotti riciclabili ed eliminando superflui confezionamenti riducendo gli sprechi. Inoltre tutta la filiera opera ai sensi della sostenibilità e della trasparenza, garantendo prodotti naturali e sostenibili, creati nel rispetto della biodiversità. 

Bottiglie di plastica in mare
Unsplash picture by Angela Compagnone.

2. CONTROLLA L’ETICHETTA

In effetti non basta solo controllare che le bottiglie di shampoo che acquistiamo siano riciclabili. Bisogna controllarne anche gli ingredienti. In particolare bisogna fare attenzione alla presenza di sostanze tossiche e inquinanti. Prendiamo le tinture per capelli ad esempio. 

Le tinture contengono una grande quantità di ingredienti chimici e potenti allergeni. Tra questi vi sono l’ammoniaca e i sui sostituti (la monoetanolammina), utilizzati per far penetrare il colore nel capello. Mentre la prima è nociva solo se ingerita, la seconda può provocare danni anche se inalata o a contatto con la pelle. La para- fenilendiammina (PPD) invece viene utilizzata come reagente per il colore ed è uno dei più potenti allergeni da contatto (insieme al Tuolene-2,5 Diamine Sulfate o PTD) e anche questo spesso viene sostituito da altri reagenti altrettanto tossici. Infine, c’è il benzene e la formaldeide le quali proprio perché classificate come sostanze cancerogene di tipo 1, vengono spesso camuffate e non riportate nell’etichetta.

La soluzione? Controlla l’etichetta o utilizza tinte permanenti prive di sostanze dannose che utilizzano coloranti o schiarenti derivati da sostanze naturali e sostenibili. Tra i brand italiani, Villa Lodola crea tinte per capelli con certificazione ecobiologica ICEA. I suoi prodotti contengono il 90% di ingredienti naturali, proteggono ed idratano il capello durante la colorazione.

In alternativa, per una scelta ancora più ecologica La Saponaria ha creato una linea di tinture naturali costituite da miscele di erbe ed hennè. Tra i suoi ingredienti non ci sono picramato, sali metallici, nè alcun additivo chimico e vengono coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica. Il processo di colorazione di queste tinte è più lungo ed laborioso ma in compenso i più creativi potranno creare le colorazioni che desiderano.

Tinture per capelli sostenibili
Unsplash picture by Eugene Chystiakov

3. DIFFIDATE DALLE FALSE IMITAZIONI

Molti prodotti si dichiarano ecologici, cruelty-free, vegan ma non tutti lo sono.

Per assicurarci che i cosmetici siano veramente biologici e sostenibili vanno ricercate le certificazioni che garantiscono che il prodotto che stiamo acquistando abbia veramente le caratteristiche ambientali, ecologiche o energetiche dichiarate dal produttore. Tra queste vi sono ICEA, AIAB, Cosmos, Ecocert, Natrue, CCPB, ISO (vedi immagine).

Ecocert, ad esempio, é la più grande associazione europea di ispezione e certificazione per il settore ambientale. I prodotti che ricevono la loro certificazione devono avere almeno il 95% di ingredienti naturali e le confezioni usate dall’azienda devono essere biodegradabili.

Il logo Leaping Bunny, invece, garantisce che i prodotti non vengano testati su animali in nessuna delle fasi di produzione. Nonostante permetta alle aziende di rispettare il divieto di sperimentazione con controlli regolari, non assicura che i prodotti e gli ingredienti siano naturali o biologici.

I prodotti di Officina Naturae sono certificati da molte di queste associazioni e contengono ingredienti di derivazione naturale e ricavati da fonti rinnovabili. Nel 2019 ha lanciato la nuova linea CO.SO., cosmetici solidi 100% plastic free, senz’acqua e con un pH specifico per ogni parte del corpo. Tra questi prodotti vi è anche lo shampoo solido, una barretta con maggiore concentrato di shampoo che garantisce un maggior numero di utilizzo e il rispetto dell’ambiente. 

Certificazioni prodotti sostenibili
Certificazioni prodotti cosmetici biologici

4. RIDUCI GLI SPRECHI (ACQUA ED ELETTRICITÀ)

Secondo Focus, ogni italiano consumo 200 litri di acqua al giorno. Per ogni minuto di doccia si consumano circa 15-16 litri d’acqua. Considerando che l’80% dell’impatto idrico di uno shampoo si verifica durante la fase di utilizzo, il consiglio è di iniziare ad adottare dispositivi che permettano di ridurre gli sprechi. 

Un esempio sono i frangigetto, dispositivi che miscelano aria al flusso d’acqua generando un getto più leggero. Applicando questo aeratore si arriva a risparmiare fino a 7 litri d’acqua al minuto per una doccia. Ricorda però di chiudere sempre il rubinetto quando non lo utilizzi. 

E che dire di tutte le volte che ci pettiniamo i capelli e li scarichiamo nella toilette? Uno scarico di un water a cassetta consuma fino a 6-12 litri d’acqua. Le toilette più moderne a “doppio tasto” prevedono un tasto più piccolo che scarica non più di 3 litri alla volta. Ma se puoi, installa sistemi che riducono la quantità di acque grigie rilasciate.  

A proposito di shampoo, l’impronta idrica, ossia l’effetto della produzione di un prodotto sulla scarsità di acqua, dello shampoo consiste non solo nel suo utilizzo ma anche nella sua produzione. Un fattore importante da considerare se vogliamo evitare gli sprechi di risorse ambientali così preziose.

Dopo uno shampoo, i capelli vanno asciugati. L’utilizzo di apparecchiature elettriche di classe A sono fondamentali per il risparmio energetico. Impara a leggere le etichette energetiche, per limitare il dispendio di energia elettrica. Inoltre assicurati che l’energia che consumi provenga da fonti rinnovabili, adottando un fornitore di energia elettrica 100% rinnovabile.

Acqua come risorsa sostenibile
Unsplash picture by Bob van Aubel

5. SCEGLI PARRUCCHIERI SOSTENIBILI

I saloni di parrucchieri possono produrre un enorme quantitativo di rifiuti: dai contenitori in plastica, all’alluminio fino anche ai capelli tagliati; oltre a rischiare di inquinare l’ambiente scaricando sostanze tossiche giù per il lavandino. 

Secondo un articolo di Repubblica, “ogni anno solo nei 27 Paesi dell’Unione Europea vengono tagliati capelli per un peso di circa 28.000 tonnellate”. Questi finiscono per avere un grosso impatto ambientale per le loro caratteristiche di assorbimento dei materiali oleosi. 

Fortunatamente la frontiera dell’ecosostenibilità ha raggiunto anche i centri estetici. In Australia, l’impresa sociale di Bernie Craven, Waste Free Systems, aiuta parrucchieri a diventare più sostenibili riducendo la quantità di rifiuti generata nei saloni. Per ridimensionare l’impatto ecologico prodotto basta solo separare i vari tipi di rifiuti prima che lascino i singoli business. In questo modo si riesce a riciclare molto di più, diminuendo i costi anche per i saloni stessi.

Tutto si può riciclare: plastica, carta, alluminio, metalli, sostanze chimiche e capelli. L’impresa di Craven collabora non solo con aziende di riciclo ma anche con diverse università e bio-agricoltori locali per testare il compostaggio dei capelli. Inoltre distribuisce prodotti per capelli inutilizzati dai saloni ai senzatetto e devolve il ricavato della vendita di questi rifiuti riciclati ad associazioni di beneficienza locali. 

In Italia, sempre più saloni di parrucchieri si stanno convertendo ad una cultura green. Rella’s Eden e Aveda Bluette, entrambi a Milano, sono alcuni esempi di questo cambiamento. Anche se molto va ancora fatto, iniziare a scegliere parrucchieri sostenibili, che promuovono il riciclo e il rispetto dell’ambiente è un modo per alimentare questa rivoluzione verde.

Parrucchiere sostenibile
Unsplash picture by mostafa meraji

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